Ho ricevuto questo libro in anteprima all'uscita e quindi ho iniziato a leggerlo subitissimo per poter lasciare come richiesto una mia recensione.
Casa editrice: Mondadori (Oscar fantastica)
Pagine: 396
Traduttore: A.Casarin
Pubblicazione: 13 Ottobre 2020
Autrice: Alix E. Harrow È nata negli Stati Uniti nel 1989. Laureata in storia, nel 2014 ha cominciato a pubblicare racconti di fantascienza, tra cui A Witch’s Guide to Escape: A Practical Compendium of
Portal Fantasies che si è aggiudicato il premio Hugo 2019. Altri racconti sono stati nominati per i premi Locus, Nebula e World Fantasy. Il suo romanzo d’esordio, Le diecimila porte di January, uscito nel 2019, ha ricevuto numerosi consensi, seguito nel 2020 da The Once and Future Witches.
Trama: Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: Le diecim por. Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...
Ho sottolineato:
- Il cuore mi rimbombava nel petto e qualche angolo ingenuo della mia anima tratteneva il
fiato per l’emozione, in attesa che succedesse qualcosa di magico;
- E in fondo allo scrigno c’era quel diario: copertina in pelle della tonalità del burro bruciato, pagine in cotone color panna, vuote e invitanti come la neve fresca;
- aveva l'odore dell'avventura raccolta in mezzo alla natura più selvaggia, distillata fino ad ottenere un vino raffinato e versata su ogni pagina;
- avevo quasi quindici anni e un po della nebbia egoista dell'adolescenza cominciava a dissiparsi;
- finché i suoi occhi non trovarono i miei e tutto il calore abbandonò il suo viso come vernice lavata via dalla pioggia;
- Il rumore del fiume e delle cicale scorreva tamburellando sotto le piante dei miei piedi, come se la terra stesse canticchiando fra sé e sé;
-Mi sentivo come un oggetto da poco smontato, pulito e riassemblato, solo che niente era al posto giusto.
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