Scatti rubati di frammenti di vita condivisi con voi e scritti per me per poter fermare tutto ciò che mi fa battere il cuore, tutto ciò che mi rende viva!

mercoledì 29 gennaio 2020

La Piccola farmacia letteraria - Elena Molini


Trama: A volte il treno dei sogni passa prima che tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità: guardarlo andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a rincorrere i tuoi desideri.
E così decide di fare Blu Rocchini - sì, proprio Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una grossa catena di librerie.
Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma la vita è difficile per una piccola libreria indipendente… finché Blu ha un'intuizione: trasformare i libri in "farmaci", con tanto di indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l'anima delle persone. Nasce così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo successo.
Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del Grande Gatsby e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono?
In una divertentissima commedia dal finale sorprendente, Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.

Seguo questa libreria indipendente dai suoi albori, alla sua apertura avevo letto un articolo che ne parlava e l'ho trovata un idea molto bella. Ora che la libreria è diventata un libro non potevo non leggerlo e per me è affascinante, scritto in maniera molto scorrevole e attuale. La protagonista Blu mi ha tenuta incollata alle pagine del libro con un sorriso e tanta curiosità, molte le citazioni di libri di cui ho preso nota e che hanno allungato la mia interminabile lista dei "leggerò" in più devo colmare la mia personale lacuna leggendo "Il grande Gatsby". Sono stata a Firenze l'anno scorso e mi è piaciuta un sacco ora ho voglia di tornarci altro non fosse che per entrare nel magico mondo di questa libreria verso cui nutro molta curiosità!

Frasi sottolineate:
- questo libro è per chi ha perso il treno che aspettava da tutta la vita. Ha pianto, si è rialzato e se l'è fatta a piedi.
- tentiamo di ricostruire quello che si è rotto per farlo tornare il più possibile simile a com'era prima. Ma quei pezzi non riusciamo più a metterli insieme. Non combaciano in nessun modo. E non lo fanno perchè in realtà non sono i nostri. Quei pezzi sono tutti i consigli saggi che abbiamo seguito negli anni, che sembravano così sensati, e invece ci portavano distanti dal nostro vero Io.
- ci sono persone che ci entrano nel cuore e poi decidono di costruirci una palazzina abusiva, e noi gliela condoniamo come nelle peggiori manovre fiscali.
- spesso mi era successo di trovare in rapide frasi si sconosciuti un conforto che scaldava la pelle e scioglieva corazze millenarie.
- il destino è beffardo ma a volte ti strizza l'occhio.
- fumava come una ciminiera e beveva come un lavandino.


domenica 26 gennaio 2020

week end di fine gennaio

E' veramente da dire che qua il tempo passa alla velocità della luce! Potrà sembrare una frase fin troppo retorica ma per me è proprio cosi ti distrai un attimo e un mese passa in un lampo. Detto ciò questo è stato un week end variopinto ieri mattina siamo andati a zonzo per la città alla ricerca di un regalo ed eravamo in modalità slow ed è uno spasso osservare con tranquillità le vie della propria città
che sarò di parte ma è veramente uno spettacolo! ho girato in viuzze che non penso di aver mai percorso e ho visto angoli incantevoli e negozi da cartolina!
Oggi invece sono andata a passeggio con Zorrone e invece di andare in centro visto che ci ero già stata ieri sono andata a casa dei nonni e così ha conosciuto Maia
non si erano mai visti se non una volta al volo 2 minuti ed ero un po preoccupata per la loro amicizia, invece Zorro è stato veramente bravone e hanno giocato a più non posso senza alcun tipo di problema.
Quando sono tornata a casa ho aprofittato che oggi Jack era a riposo e quindi nessuna partita ci vedeva in giro per il territorio e ho fatto i gnocchi che piacciono a tutti e so che li faccio contenti.
 Vi mostro anche il risultato di una prova fatta con la resina non sapevo se ci sarei riuscita e invece eccoli qua in tutto il loro splendore:
ora non mi resta che aspettare mi arrivino altri stampi e accessori e darò vita ad un  paio di progetti! Non mi resta che augurarvi buona settimana.


venerdì 24 gennaio 2020

Perchè parlavo da solo - Paolo Bonolis

Trama: Viaggia veloce il fiume del tempo, molto più di quanto scorreva in passato. E scava sempre più profondo il canyon che attraversa. I miei figli sono dall'altra parte e potrebbero partire prima che possa raggiungerli. Gli vorrei consegnare quello che ho conservato. Non c'è molto tempo e, senza il mio bagaglio, ho paura che il loro viaggio possa essere più faticoso di quello che intrapresi io. Ho 58 anni adesso che scrivo e, il mio viaggio, l'ho iniziato che ero ragazzo. A quei tempi anche mio padre mi consegnò il suo bagaglio, ma gli bastò allungare un braccio per passarmelo. Da sempre Paolo Bonolis parla da solo. Lo fa per ritornare sui suoi pensieri, elaborarli, triturarli, rivoltarli come calzini. E per capirci di più: sul mondo, sulla felicità, sulla televisione, sullo stupore, sull'amore e la famiglia, sulla tecnologia che non rispetta i ritmi della biologia, sullo sport che è passione, su Roma ('sti cazzi), sull'uomo che è l'animale con la spocchia. Negli anni, da queste riflessioni ad alta voce sono nate delle pagine di appunti scritti che ora aprono i diciotto capitoli di "Perché parlavo da solo", il primo libro di Paolo Bonolis, un tesoro intimo, meditato e prezioso da consegnare ai suoi figli e a tutti coloro che nel tempo l'hanno apprezzato o anche criticato. In un flusso appassionato e coinvolgente, ricco di ricordi di personaggi ed episodi, Bonolis sorprende i lettori con le sue domande ora poetiche ora al vetriolo, sempre profonde: leggerezza e accettazione sono antibiotici per l'esistenza? La Natura Umana è senza scopo, lo Spazio la limita e il Tempo la corrode: come se ne esce? Un amore è un dato oggettivo o un fiume di farfalle? Internet ci sta rincoglionendo? E tagliare i cojoni a un gatto è un atto lecito o arbitrario? Il risultato è una lettura che incuriosisce, fa pensare e talvolta ridere grazie all'intelligenza affilata e alle battute ciniche di Bonolis.

Ho letto questo libro perché praticamente conosco e seguo Paolo fin da piccola e mi piace in primis perché è un personaggio televisivo che mi fa ridere e rende le cose leggere in maniera del tutto spontanea, e non nascondo che mi sono chiesta se questo suo essere la bella persona che è fosse il vestito del personaggio televisivo o fosse Lui. A voi non viene mai la curiosità di sapere come le figure "famose" conduttori, cantanti, ecc siano nella loro quotidianità? A me si e molto probabilmente è questa mia curiosità che mi spinge a leggere libri biografici. Volete sapere di Paolo? beh vi consiglio di leggere il suo libro è leggero, ironico e allo stesso tempo un libro che fa riflettere, mi è piaciuto.

Frasi sottolineate: 
- lasciate che vi sorrida, anche si vi sembrasse non sappia perché lo sto facendo. Mi ha sempre fatto bene;
- riversa il proprio romanticismo sui figli e io lo raccatto di rimbalzo e me ne approprio;
- nell'amicizia  si devono rispettare le scelte degli altri, anche quando non le si capiscono;
- Honorè de Balzac sintetizza benissimo questo mio pensiero: "Quel che rende indissolubili le amicizie e ne raddoppia l'incanto è un sentimento che manca all'amore: la sicurezza";
- vale per le cose materiali e anche per i sentimenti: se fai attenzione a cio che qualcosa ti da sei contento, se fai attenzione a cio che ti toglie vivi una vita infelice";
- Mao Tse-Tun: "Si impara più con mille chilometri che con centomila pagine di libri";
- siamo fatti di ciccia, non di silicio e collegamenti;
- i figi assomigliano sempre più ai loro tempi che ai loro padri;
- l'indifferenza serena con cui indossa la propria imperfezione. Questo ci attrae.
- è la dose che fa il veleno;
- leggerezza e accettazione sono antibiotici per l'esistenza;
- non è ciò che hai, ma ciò a cui dai importanza che ti fa stare bene o male, che ti fa felice o infelice;
-

domenica 19 gennaio 2020

Volevo essere una gatta morta - Chiara Moscardelli

Trama: C'è chi nasce podalica e chi nasce gatta morta. Chiara è nata podalica. Forse non aveva fretta di venire al mondo perché aveva già intuito che la sua vita non sarebbe stata una passeggiata. Che sarebbe rimasta sempre in piedi al gioco della sedia, o con la scopa in mano al gioco della scopa. E se la sarebbe dovuta vedere con chi invece è nata gatta morta. La gatta morta è una micidiale categoria femminile. Non è divertente, è seducente. Non esprime opinioni, ha paura dei thriller, le pesa la borsa, soffre di mestruazioni dolorose, non fa uscire il ragazzo con gli amici, non si concede al primo appuntamento e fin da piccola ha un solo scopo: il matrimonio. Chiara l'ha studiata per una vita. E ha capito che contro di lei non ci sono armi.

Devo dire che l'ho letto praticamente in 24 ore, è un libro che scorre veloce scritto in prima persona l'autrice racconta in chiave ironica la sua vita. Durante il racconto una domanda la assilla, al punto da farla diventare un ansia e farle concepire tutta una teoria sulla "gatta morta". Tra una risata e una verità ben poco celata ho scoperto questa scrittrice, il suo stile mi piace quindi penso che leggerò anche gli altri libri che ha scritto.

Frasi sottolineate:
- perché la mia generazione è stata funestata dalla favola di quella stronza di Cenerentola;
- un uomo, se è veramente interessato a voi, sa sempre come trovarvi.
- aveva ragione Marilyn Monroe quando diceva: "Divento intelligente quando mi serve. Ma al più degli uomini non piace"

giovedì 16 gennaio 2020

Ninfee Nere

Titolo: Ninfee nere
Autore: Michel Bussi
Edizioni e/o
Trama: A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.

Ho cambiato genere perché di solito non leggo noir ma dopo aver letto il libro di Sonia Sacrato mi sono azzardata e devo dire che è stata una piacevole scoperta. In realtà l'ho scelto su consiglio di un amica e dopo aver letto la trama collegata a Monet ho deciso per il si, visto che a distanza di 8 giorni sarei andata a vedere la mostra di "Monet, Vang Gog e Degas" a palazzo Zabarella a Padova, quindi ci stava alla grande anche per farmi un po di cultura sull'argomento. Lo stile di scrittura di Bussi è molto fluida e scorrevole, a tratti ironica che rendono l'argomento quasi delicato. Ci sono parecchi riferimenti storici che hanno ampliato la mia conoscenza sull'argomento ed è stato veramente interessante.
Libro che mi ha tenuta incollata alle pagine mi sono ritrovata spesso a pensarci mentre facevo altro. 
La struttura con cui è scritto mi ha sorpreso veramente coinvolgente e alla fine mi ha piacevolmente sorpresa.
Ve lo consiglio.
Frasi sottolineate:
-un vecchio o una vecchia sono....invisibili, proprio perchè passano cosi lentamente che sembra facciano parte dellascena, come un albero o un lampione.
- i capelli scompigliati e biondi come un campo di grano dopo il temporale.
- acconsento a che si instauri il delitto di sognare. Se sogno, sogno cio che mi viene vietato mi dichiarerò colpevole.Mi piace avere torto agli occhi della ragione il sogno è un bandito. "Louis Aragon.

mercoledì 15 gennaio 2020

Nuovo schema unosettezerootto

L'anno scorso mi sono dilettata nel fare schemi prendo immagini che mi piacciono e le trasformo in schemi per poter ricamare l'immagine a punto croce, così per sfizio e piacere personale, l'anno scorso ne ho faii 7/8  l'idea quest'anno è di continuare, in realtà non è per me una novità nel senso che ricordo quando ero incinta di Jack che cercavo degli schemi di winnie the pooh per fare una copertina e non trovavo ciò che piaceva a me allora matita alla mano anche al tempo mi sono ricavata gli schemi. Oggi ho finito il primo schema di quest'anno
si tratta di uno schema che a breve riprodurrò perché l'ho creato sempre con lo scopo di creare una coperta patchwork questa volta per la bionda, e quindi presto lo vedrete anche realizzato, poi la mia produzione continuerà perché mi piace e se piaceranno anche a voi vi basterà farmelo sapere che posso farli diventare dei simpatici free per voi.

lunedì 13 gennaio 2020

Sulle ale dell'avventura

Trama: Christian si è separato da Paola e si è trasferito lontano dalla città, in Camargue, dove ha elaborato un piano, al limite della legalità, per salvare le oche selvagge dall'estinzione. A bordo del suo ultraleggero vorrebbe indicare loro una rotta migratoria alternativa, che le porti sane e salve dalla Norvegia fino a casa, nel sud della Francia, preservandole dallo scontro mortale con cavi elettrici, carenza di cibo, aeroporti, inquinamento luminoso e bracconaggio. Suo figlio adolescente Thomas, costretto a passare le vacanze col padre, lontano dai videogiochi, si scoprirà pian piano altrettanto appassionato al progetto e diventerà il protagonista di un'avventura incredibile, nei cieli d'Europa.

Film che mi è piaciuto molto, il fatto che sia ispirato ad una storia vera poi lo rende ancora più avvincente, a me piacciono molto i film ambientati nella natura e in questo caso ho avuto modo di immergermi in paesaggi a dir poco meravigliosi!
Ve lo consiglio io sono andata con i due miei ragazzi ed è piaciuto ad entrambe!

sabato 11 gennaio 2020

Conchiglie Thailandesi

Ieri Helga mi ha regalato queste bellissime conchiglie da appendere che ha preso in Thailandia. Io adoro le conchiglie e chiedo sempre agli amici che viaggiano se me ne portano a casa dalle spiagge dove vanno perché ogni spiaggia ha le sue. Helga viaggia molto e non si dimentica mai di me questa volta addirittura questo bellissimo regalo che oltre ad essere una meraviglia col vento produce un suono incantevole!

venerdì 10 gennaio 2020

Tolo Tolo


Devo dire il vero che quest'anno mi sto veramente sbizzarrendo con il cinema, mi piace molto e quindi quando qualcuno mi chiede se ho voglia di vedere un film rifiuto raramente.
Stasera è toccato a lui "Tolo Tolo" Jack lo aveva visto settimana scorsa, io non lo avrei scelto però una mia amica ci teneva a vederlo e quindi sono andata, non mi ha entusiasmato trovo che sia difficile riuscire a sposare lo stile comico di Checco Zalone con il tema affrontato che trovo sia fin troppo delicato
Trama: Tolo Tolo, il film diretto da Checco Zalone, narra la tragicomica storia di Checco (Zalone), uomo che ama sognare in quel di Spinazzola, in Puglia.
Dopo un fallimentare tentativo di trapiantare la cultura del sushi in terra carnivora, Checco fugge oberato dai debiti e tampinato da famiglia ed ex-mogli, incauti finanziatori dei suoi goffi sogni imprenditoriali.
Si rifugia da cameriere in un resort africano, a confidarsi con l'amico e collega del posto, Oumar (Souleymane Sylla), che sogna l'Italia e adora il cinema neorealista italiano.
Dentro di sé, Checco si sente più vicino ai tanti ricconi italiani che deve servire nell'hotel. Il suo equilibrio è decisamente precario, e si spezza quando la guerra civile spazza via tutto e spinge Checco e Oumar prima nel villaggio di quest'ultimo, poi direttamente sulla rotta per l'Europa: bus precari, deserto, passaggi fortunosi, momenti di pace, guerriglia, carceri e attraversamento del Mediterraneo.
Checco non vuole saperne di tornare dove lo attendono al varco debiti e fallimenti, anzi: sogna di ritornare in Europa ma di trasferirsi nel Liechtenstein!
Non avrà però altra scelta che farsi trascinare, perché si è innamorato di Idjaba (Manda Touré), anche lei in fuga in compagnia di suoi figlio Doudou (Nassor Said Birya), che lo ha preso in simpatia nonostante la sua insofferenza molto occidentale per la situazione.
In particolare, l'assenza di farmacie e adeguati cosmetici per la pelle si fa sentire. Mentre in patria pugliese lo danno per disperso e qualcuno spera persino che muoia per un colpo di spugna ai debiti, Checco attraversa realtà più e meno crudeli dell'Africa, aiutato anche da un irritante e piacione reporter francese, Alexandre Lemaitre (Alexis Michalik). Chi sarà dalla sua parte fino alla fine? Chi rimarrà con lui in Italia? Ma soprattutto: come si fa a trovare un Imodium in Africa?


mercoledì 8 gennaio 2020

Quest'anno non scendo

Trama: Antonio Capaccio è un giovane del Sud trapiantato al Nord. Dopo anni da fuorisede, tra università e stage, sta finalmente per raggiungere l'agognato obiettivo di ogni precario: il posto fisso. Ma è un sogno che si realizza a caro prezzo: Antonio dovrà restare a Milano durante le imminenti feste di Natale. Potrebbe sembrare una buona notizia, ma non per una famiglia del Sud: sua madre Antonietta, ricevuta la telefonata sul baldacchino che la porta in processione per le vie del paese nelle vesti di Santa Lucia, grida disperata, tra la folla scoppia il caos e mezzo paese finisce in ospedale. Al capezzale della moglie, Rocco Capaccio si gioca tutte le promesse che un uomo non farebbe mai, purché lei si risvegli. Arriva a giurare di portarla fino a Milano per trascorrere il Natale insieme al figlio. E allora, miracolosamente, la donna apre gli occhi. Inizia così, a bordo di uno scassatissimo furgone Volkswagen anni Settanta, il viaggio verso Nord della famiglia Capaccio: genitori, nonni, fratello, zia, cugini e pure amici al seguito. Qualcuno affronta quei mille chilometri di asfalto con un desiderio segreto nel cuore: chi vuole fuggire per sempre dal paese, chi sfondare nella musica, chi ritrovare un amore perduto. Ci saranno sorprese e avventure, imprevisti e rivelazioni, tra epiche sfide di nonne ai fornelli, gemellaggi etilici Sud-Nord, nuovi amori e vecchi rancori. La famiglia rischierà di scoppiare, la destinazione sembrerà irraggiungibile. Ma al grido «Nulla separa una famiglia a Natale», i Capaccio saranno pronti a sfoderare un intero arsenale di astuzie e tradizioni pur di compiere quella missione impossibile. Tuttinsieme: perché una famiglia è una famiglia solo quando non si divide. Con "Quest'anno non scendo", gli autori e fondatori di Casa Surace - Simone Petrella, Daniele Pugliese e Alessio Strazzullo - firmano il loro primo romanzo.


Devo essere sincera e vi dico che non conoscevo Casa Surace, ovvio ora ho già rimediato, e ciò che mi ha spinto a leggere questo libro è stato il titolo. E' un testo dove vengono trasmessi messaggi profondi a suon di risate, io mi sono trovata con il libro in mano mentre aspettavo che la piccola uscisse da ginnastica a ridere come una matta, il primo valore la famiglia con tutto ciò che significa questo per le persone che vivono al sud, quindi le tradizioni che vanno rispettate, e poi nello scorrere delle pagine e nel percorrere paese paese arriva forte il messaggio che non importa se sei pugliese, milanese, veneto, perche ogni regione ha le proprie tradizioni sorrette dai valori che si ritengono importanti, e quando condividi gli stessi valori anche le tradizioni si possono fondere.

A me è piaciuto molto un libro "Natalizio" diverso dal solito che consiglio a chiunque abbia voglia di una lettura allegra e al contempo profonda.

sabato 4 gennaio 2020

Supermercato

Allora la spesa a casa mia la faccio io, negli anni mi sono fatta piacere questo dovere ma ci sono stati momenti in cui era una forma di fuga da moccoli, urla, manine appiccicose, era la mia ora di tranquillità e come tale ho imparato a viverla, ora non è più una fuga però la vivo con leggerezza e ultimamente mi rendo conto che osservo le dinamiche che si sviluppano al supermercato tra le persone, vi racconto questa perché mi ha riempito il cuore: 
Un signore anziano avrà avuto almeno un ottantina d'anni con sua figlia davanti allo scaffale del caffè
Signore: e questo?
Figlia: questo è caffè Lavazza;
S: questo che marca è?
F: questo è Splendid;
Il signore avrà chiesto una decina di caffè finché la figlia gli dice: 
Non ce ne sono in offerta ti serve caffè papà?
S: a me caffè? Nooo sono pieno a casa.

La tenerezza con cui sua figlia gli rispondeva e la pazienza nei suoi confronti mi ha veramente riempito il cuore!

venerdì 3 gennaio 2020

Pinocchio

Questa sera ancora cinema della serie chi ben comincia 🥰.
Io sono andata con la bionda a vedere Pinocchio.
Trama: Il povero Geppetto, per smorzare la propria solitudine, costruisce un burattino di legno che gli faccia da figlio. Per magia, la creaturina prende vita, desiderosa solo di diventare un bambino vero. Crescere, però, si dimostra un'ardua impresa.
Forse la trama è superflua visto che è la favola dei secoli 😅. 
Come film l'ho trovato lento, belle le ambientazioni i personaggi bello come hanno tagliato la storia ma estremamente lento, che poi è la favola così lo so..... Ma a me come favola non ha mai fatto impazzire sono andata perché voleva vederlo la bionda.

giovedì 2 gennaio 2020

Inizio 2020

Eccoci arrivati al giorno 2 di 366 è già perché quest'anno è uno di quei famosi anni definiti in Veneto BISESTO ovvero anno bisestile.
ieri per essere stato il primo giorno dell'anno è passato in completa serenità al mattino sono andata a passeggio con Zorro e abbiamo incontrato Dora che è una cagnolina con la quale va d'accordo li abbiamo portati in area cani a correre assieme e guardate qua che spettacolo
non trovate anche voi che siano spettacolari? a chi non ama i cani concedo di stupirsi per lo scatto fantastico!

non vi ho detto che sono andata a vedere "Cena con delitto", mannaggia rimedio subitissimo, è stato il film per il mio saluto al 2019 non ero particolarmente ispirata perche non è il mio genere ma lo ha scelto Jack e cosi mi sono democraticamente adeguata. Volete che vi dica? fantastico mi è piaciuto un sacco, sarà che non avevo aspettative di alcun genere, ma credetemi è fatto bene e tiene alta l'attenzione fino alla fine, quindi se non lo avete ancora visto io ve lo consiglio.
Trama:
il film diretto da Rian Johnson, è un crime in stile Agatha Christie, nel quale al sagace investigatore Benoit Blanc (Daniel Craig) deve scoprire chi ha ucciso il romanziere 85enne Harlan Thrombey (Christopher Plummer), rinvenuto senza vita nella sua abitazione in circostanze non chiare, dopo una festa per il suo compleanno. Il brillante detective è sicuro che l'uomo sia stato ucciso e inizia a indagare su chi possa essere l'omicida., per Blanc infatti chiunque può essere il colpevole. Sia i familiari che la servitù avrebbero avuto un movente per sbarazzarsi di Harlan, quindi tutti sono sospettati.L'imminente lettura del testamento fa emergere i conflitti familiari, nonché l'avidità e la brama dei parenti dello scrittore. Quella di Harlan è un famiglia in cui l'ostilità, provocata per lo più da generazioni diverse e mentalità opposte, la fa da padrone; una costruzione in bilico, nella quale è venuto a mancare il pilastro principale, Harlan stesso.
Quando l'investigatore interroga Marta (Ana de Armas), l'aitante infermiera sudamericana del deceduto Thrombey, le fondamenta di quest'edificio cedono definitivamente. I segreti della famiglia e della servitù iniziano a essere svelati, portando a galla un humus di bugie che permetteranno a Blanc di scoprire la verità dietro la morte del romanziere.