Scatti rubati di frammenti di vita condivisi con voi e scritti per me per poter fermare tutto ciò che mi fa battere il cuore, tutto ciò che mi rende viva!

venerdì 26 giugno 2020

Da qualche parte starò fermo ad aspettare te - Lorenza Stroppa


Casa editrice: Mondadori
Pubblicato: 11 febbraio 2020
Trama:
Lorenza Stroppa attraverso le voci alternate dei due personaggi ci conduce nei vicoli e nelle strade fatte d'acqua di una Venezia intrigante e luminosa, lontanissima dai cliché turistici, e delinea una mappa non solo geografica ma sentimentale: riusciranno parole e colori a trovare il linguaggio dell'amore?

«Amore eterno per me è un ossimoro, l'accostamento di due termini contraddittori. L'amore per me è come un fiocco di neve, completo e perfetto: non fai in tempo ad acchiapparlo, a capirlo, che si è già sciolto.»

Diego non è un tipo da traguardi convenzionali, non cerca certezze, tantomeno relazioni stabili. Vicino ai quarant'anni, vive insieme alla gatta Mercedes in una mansarda vista laguna a Venezia e colleziona avventure senza troppi pensieri. La sua grande passione da sempre sono i libri e le parole, e ne ha anche fatto una professione: lavora come editor in una casa editrice. Per questo quando un giorno, mentre sta facendo la spesa al supermercato, trova per terra un'agenda, non può che rimanere colpito da ciò che vi è scritto. L'agenda appartiene a una certa Giulia Moro, che vi ha appuntato una singolare "to do list", una lista di cose da fare che a un certo punto si interrompe misteriosamente. Incuriosito, Diego si mette sulle tracce di Giulia, pittrice di talento ma tormentata da un dolore che le impedisce di utilizzare il rosso - il colore del sangue, del fuoco, del cuore - nei suoi quadri. Diego si fa trovare, apparentemente per caso, nei luoghi indicati nell'agenda di Giulia: quando i due si parlano per la prima volta, tra loro scatta un'immediata attrazione. Ma Diego pensa di essere troppo inaffidabile per riuscire ad amare, e per Giulia l'amore non rientra affatto nella sua "to do list"... Lorenza Stroppa attraverso le voci alternate dei due personaggi ci conduce nei vicoli e nelle strade fatte d'acqua di una Venezia intrigante e luminosa, lontanissima dai cliché turistici, e delinea una mappa non solo geografica ma sentimentale: riusciranno parole e colori a trovare il linguaggio dell'amore?

Lorenza Stroppa è nata a Pordenone nel 1974, dove vive assieme al marito, due figli e un cane. Fin da piccola ha amato i libri e la scrittura, ed è riuscita a fare di questa passione un lavoro. Ha scritto su diversi quotidiani e riviste e, in qualità di ufficio stampa e di organizzatrice eventi, ha collaborato con enti e associazioni del Triveneto. Tiene corsi di scrittura per i ragazzi ed è docente al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano.

Dal 2003 lavora come editor per la casa editrice Ediciclo. Ha tradotto diversi libri dal francese e dall’inglese e ha scritto a quattro mani con Flavia Pecorari la trilogia urban fantasy Dark Heaven, edita dal 2012 al 2014 da Sperling & Kupfer e uscita con lo pseudonimo Bianca Leoni Capello. Recentemente ha pubblicato un nuovo romanzo dove il suo luogo natale ha un ruolo da protagonista, La città portata dalle acque (Bottega Errante Editore, 2017).

Parto dicendovi che ho letto questo libro in due giorni quindi è indicatore che mi è piaciuto, lo trovo un libro che fa scorrere le pagine nella leggerezza di una storia d'amore e nella profondità della vita, perché l'autrice racconta sentimenti profondi e per farlo li colora con l'arte della scrittura per Diego e per Giulia con l'arte della pittura. Entrambe i personaggi dispiegano la loro passione nei dettagli e la fanno diventare il loro mezzo di comunicazione e identificazione, la storia si svolge poi in una mia città del cuore quindi sono di parte ma nonostante ami questa città e ci sia stata innumerevoli volte tra le pagine di questo libro ho scoperto luoghi e aneddoti che non conoscevo.
  
Ho sottolineato:
- Rimaniamo solo io e il cielo, a guardarci negli occhi come amanti;
- oggi le nuvole incipriano il mare;
- le ombre della sera aprono la porta alla mia solitudine;
- i colori hanno un linguaggio segreto, un modo per comunicare che va al di la della percezione visiva. Indicano una via, segnalano un pericolo;
- invece la comunicazione non è mai stata il mio forte, le mie emozioni sono come i colori nei gusci della conchiglie giù nelle profondità marine: un indizio di vivacità nascosto nell'ombra;
- puoi dare ad una pianta tutto il concime di lusso che vuoi, ma senza il sole e l'acqua non crescerà mai bene.

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